Fedor Michajlovic Dostoevskij

 

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A cura di Giuseppe Cetorelli

“La bellezza salverà il mondo”

Nasce a Mosca il 30 ottobre 1821, romanziere russo la cui influenza sulla letteratura del Novecento fu grandissima : alle sue opere si rifecero movimenti culturali quali l’esistenzialismo e il surrealismo. Figlio di un medico, perse la madre nel 1837; conclusi gli studi presso l’accademia militare di San Pietroburgo, preferì intraprendere la carriera dello scrittore. L’esordio letterario avvenne con Povera gente, pubblicato nel 1846.

Nel 1849, trasgredendo le dure leggi della Russia zarista, fu arrestato e condannato a morte. La pena  fu poi commutata in quattro anni di lavori forzati e ad altri cinque di esilio da scontare in Siberia.

Sono soprattutto quattro i romanzi a fornire la dimensione della sesquipedale opera letteraria di Dostoevskij e della sua complessità di narratore, di artista e di uomo: Delitto e castigo, L’idiota, I demoni, I fratelli karamazov.

In Delitto e castigo il protagonista, lo studente Raskolnikov, uccide una vecchia usuraia, convinto di avere il diritto di liberare il mondo da un essere ignobile. Ma il tormento della colpa lo perseguita fino a indurlo a costituirsi. Il pentimento e la redenzione sono la grande esperienza spirituale che matura allora in Raskolnikov grazie all’amore di Sonia, che lo segue nella prigionia in Siberia e gli addita il valore, in senso cristiano, della vita umana.

Il principe Myskin, protagonista dell’ Idiota, “un uomo assolutamente buono”, è travolto dai propri generosi impulsi e dalle passioni distruttive di coloro che lo circondano : l’esito sarà per lui l’ insania.

L’ intreccio dei Demoni si svolge sullo sfondo dei fermenti rivoluzionari che maturavano nella Russia zarista e gravita intorno alla figura di Nikolaj Stavroghin, personaggio oscuro, “dannato” e “demoniaco” emblema del male.

Nell’ ultimo e grandissimo romanzo, I fratelli karamazov, si consumano le passioni che avvincono e insieme dividono una famiglia, il padre, vizioso e spregiudicato, e i quattro figli : Dimitrij, l’uomo di azione, generoso e passionale; Ivan, l’intellettuale ateo; Alesa, novizio di convento; Smerdjakov, illegittimo ed epilettico, trattato dal padre come un servo. L’assassinio del padre è il nodo cruciale intorno al quale si snoda la complessa vicenda del romanzo e gravitano tutti i maggiori temi che percorrono la narrativa di Dostoevskij : l’espiazione attraverso la sofferenza, la ricerca di una forza etica in un universo irrazionale, il conflitto fra bene e male, il valore dell’individuo e della libertà contrapposti alle idee di “superuomo” e di “atto gratuito”, che egli per primo colse come esiti propri di una corrente del pensiero occidentale e che la letteratura del Novecento riprese e riaffermò.

Morì nel gennaio del 1881 per le complicanze di un’enfisema polmonare.

Pubblicato da amicoproust

Giuseppe Cetorelli nasce a Roma il 10-07-1982. Compie studi tecnici e musicali. Si laurea in filosofia nel 2007 e consegue il diploma di sax in conservatorio. Appassionato di letteratura e filosofia, scrive racconti, testi per il teatro e recensioni musicali. Autore della raccolta di racconti "Camminando fra gli uomini" ha poi pubblicato un racconto in un volume collettaneo: "Il reduce" - Selenophilia (ukizero) edito da Alter Erebus. È fondatore e amministratore del blog letterario e filosofico www.amicoproust.altervista.org. È redattore del portale di attualità, informazione e cultura ukizero.com ed elzevirista de ilquorum.it. Ha rilasciato un'intervista ai redattori di occhioche.it, quotidiano online. È presente nel catalogo della rivista "Poeti e Poesia" con il racconto "Il Restauratore". È stato presidente e vicepresidente di un'associazione musicale, ha insegnato discipline musicali presso varie scuole private della regione Lazio. I suoi vasti interessi culturali e la propensione all'interdisciplinarietà lo hanno innalzato a vivace promotore di iniziative nei campi dell'arte e della letteratura.

4 Risposte a “Fedor Michajlovic Dostoevskij”

  1. eccoci. sto rileggendo, nel poco tempo a mia disposizione dovrei dir “tentando di”, delitto e castigo. Lui è uno di quegli autori che diventano auctores. mi piacerebbe che mi scrivessi te un commento sulla leggenda e su delitto e.. poi io risponderò..! tiè

  2. Grazie ancora per la tua assiduità. La leggenda del grande inquisitore è tra i vertici della letteratura planetaria,il ritorno sulla terra di Gesù è la parusia ovvero l’apparizione definitiva del divino. Il bene viene riconosciuto ma non viene creduto, il male si incarna nella figura dell’inquisitore, un cardinale nonagenario.L’improntitudine del vecchio cardinale altro non è che la presunzione umana dinanzi all’umiltà di Gesù, il quale altro non fa che rispondere con il silenzio, alle insinuanti domande dell’inquisitore.

  3. Il non esser “pronti” dinanzi a qualcosa che si pensa sia più grande di noi è una caratteristica molto umana. Il grande romanziere ne sapeva qualcosa in tal senso. Seppur condivisibile il tuo commento osservo come Dostoevskij, più di chiunque altro, si sia occupato principalmente di quegli aspetti, angolini nascosti, che riguardano l’uomo nel suo spettro spirituale più ampio. Tralascio il divino e mi concentro su: infinito bene – infinito male. Si passa a tal proposito da un omicidio a Sonia che afferma a domanda: ma cosa fa Dio per te? e Lei nella sua miserrima condizione ” Tutto!”. Si arriva a un cardinale che nelle sue paure caccia il Cristo. Mi sorprende sempre la sua capacità di leggermi e leggerci.. lui stesso che era così umano nelle sue debolezze. E io ne sarei capace di tal consapevolezza? Quando leggo Dostoevskij è perché cerco di capire qualcosa in più di me e di noi.

    1. Il grande scrittore russo ha gettato una sonda nelle latebre dell’animo umano. Lo ha illuminato e, come hai asserito, ci fa comprendere “qualcosa” in più di noi. La sua capacità di dissezionare le nostre profondità e paure è incomparabile : il rapporto dell’uomo con l’esistenza, i temi escatologici, le passioni, la ricerca inesausta di Dio. Dostoevsky parla con Dio lo fa intervenire nella vita degli uomini, finanche la quotidianità è intrisa della sua ricerca. Ciao…

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