L’Europa

L’EUROPA TRA LA STORIA E LA CRISI

 

 

Se usciamo anche solo per un attimo dall’ottica “bancaria” dell’Europa Unita, e andiamo ad analizzare l’ “idea” dell’unificazione del Vecchio Continente, non ci resta che constatare l’utopia del mito della pace, il sogno del welfare state e l’obiettivo della crescita…tra brame globali e disaccordi quotidiani.

 Oggi l’Europa è squassata dalle fondamenta da una crisi economica senza precedenti, deflagrata negli Stati Uniti (la crisi dei mutui subprime risale alla fine 2006) si è ripercossa sul fragile corpo di una Unione europea incompiuta e impreparata a fronteggiarne le ricadute. La novità più rilevante delle ultime ore si identifica nell’approvazione dello scudo anti-spread, il quale deve aver accecato l’orgoglio nazionalistico della Germania, poco incline a qualsiasi forma di condivisione del debito altrui. Sulla funzionalità del meccanismo, che dovrebbe intervenire acquistando titoli pubblici dei paesi virtuosi per ridurne i rendimenti eccessivi, è opportuno mantenere alcune riserve. In particolare sull’ammontare della dotazione, sulle relative garanzie, sull’interpretazione dei trattati e sulla loro condizionalità.

A prescindere dagli aspetti tecnici e dei dubbi della Bce e dello stesso Draghi, il summit ha prodotto una convinzione : l’ineluttabilità della moneta unica che va protetta anche da eccessivi divari nel costo del denaro pagato dagli stati membri. Lo vedo come un passo avanti sulla strada tracciata dell’unione politica e fiscale. Un dividendo prezioso per l’Italia, che non può essere depauperato con il solito atteggiamento accidioso e solipsistico di partiti chiusi nel loro egoismo e corporazioni sclerotizzate. Mi sento di asserire che il cammino delle riforme, non solo di natura economica, é ancora lungo. Il tempo a nostra disposizione però non è infinito, occorre darsi una mossa.

E’ fin superfluo affermare che amministrare l’Europa è molto più difficile che governare la Repubblica Federale degli Stati Uniti d’America. Le ragioni sono molte, soprattutto storiche, già Alexis de Tocqueville intorno alla metà dell’ottocento rimarcò le differenze tra il vecchio e il nuovo continente in La democrazia in America.

Occorre tracciare, senza arroganza, i punti fondamentali da cui parte l’idea germinale di una possibile unione. Ad esempio col termine europeismo si indica un complesso di aspirazioni, movimenti e iniziative volte a promuovere l’idea di un’Europa unita. Anche se le prime realizzazioni dell’idea si collocano dalla metà del secolo XX in poi, i precursori risalgono al secolo XVIII e al secolo XIX. In realtà, ad unificare l’Europa per via egemonica e con la forza delle armi avevano già pensato Carlo V e Filippo II e, dopo di loro, Napoleone e Hitler. Ma non possiamo considerare costoro dei precursori; di europeismo si può parlare, infatti, solo se è riconosciuto il principio della pari dignità di ogni Stato, di ogni popolo e di ogni individuo, in contrapposizione quindi a forme imperiali di unificazione continentale.

Immanuel Kant, filosofo a me caro, fu il primo a porre con nitore l’esigenza di superare l’anarchia internazionale derivante da una pluralità di stati sovrani.

Lo scritto che getta le fondamenta di questo progetto é : Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico. Per Kant non è possibile realizzare compiutamente un regime “repubblicano” (oggi diremmo democratico) se ogni stato deve far fronte, come priorità assoluta, alle ragioni della sicurezza, se deve rispondere con le armi alle minacce altrui e a sua volta minacciare i suoi vicini. Se si vogliono quindi realizzare le condizioni per una “pace perpetua”, bisogna infrangere il principio della sovranità assoluta. Attualizzando la questione potremmo dire che le sovranità nazionali sono ancora molto forti, soprattutto quelle dei paesi economicamente più solidi, e questo impedisce alle istituzioni sovranazionali e all’Europa di esprimersi con una sola voce.

Se devo comunicare con l’Europa non so quale numero comporre!!” disse, caustico, Henry Kissinger dalla Casa Bianca. Il grande segretario di Stato americano alludeva alla fattiva impossibilità di conferire con un soggetto unitario. I tempi sono cambiati e ringraziando il cielo dei passi in avanti sono stati compiuti. L’Europa è ancora una unione di Stati sovrani che non dà luogo alla formazione di una nuova entità statuale, ed è solo grazie ai trattati di diritto internazionale che si realizza questa tendenza. All’unione monetaria non è seguita un unione politica e fiscale di rilievo e la crisi economica ha messo e sta mettendo a repentaglio una stabilità mai così precaria.

Le debolezze dell’Europa hanno corroborato gli Stati Uniti, che, specie in alcune fasi storiche hanno imposto una politica unipolare al mondo intero (L’occidente diviso di Jurgen Habermas). Soltanto una UE più solida potrà evitare in futuro casi come la Grecia, che rischia seriamente di fallire nonostante l’intronizzazione del nuovo governo. Per sintetizzare l’attuale fase del processo è stata coniata la metafora della bicicletta : se non si pedala si cade. Anche il processo di integrazione europea, se non procederà verso le istituzioni tipiche di uno Stato federale, rischia di cristallizzarsi e di diventare reversibile sottraendo peso all’Europa nello scacchiere internazionale.

 Pubblicazioni

10-07-2012 sul portale di attualità, informazione e cultura www.ukizero.com

Pubblicato da amicoproust

Giuseppe Cetorelli nasce a Roma il 10-07-1982. Compie studi tecnici e musicali. Si laurea in filosofia nel 2007 e consegue il diploma di sax in conservatorio. Appassionato di letteratura e filosofia, scrive racconti, testi per il teatro e recensioni musicali. Autore della raccolta di racconti "Camminando fra gli uomini" ha poi pubblicato un racconto in un volume collettaneo: "Il reduce" - Selenophilia (ukizero) edito da Alter Erebus. È fondatore e amministratore del blog letterario e filosofico www.amicoproust.altervista.org. È redattore del portale di attualità, informazione e cultura ukizero.com ed elzevirista de ilquorum.it. Ha rilasciato un'intervista ai redattori di occhioche.it, quotidiano online. È presente nel catalogo della rivista "Poeti e Poesia" con il racconto "Il Restauratore". È stato presidente e vicepresidente di un'associazione musicale, ha insegnato discipline musicali presso varie scuole private della regione Lazio. I suoi vasti interessi culturali e la propensione all'interdisciplinarietà lo hanno innalzato a vivace promotore di iniziative nei campi dell'arte e della letteratura.