Rieccolo!!

IL CAVALIERE DEL LAVORO

E’ sì, è tornato! E’ sempre lui miei cari, gli anni passano ma l’arroganza resta.

Di chi parlo? Eppure è un gioco da ragazzi intuirlo. Il cavaliere con i suoi “seguaci”, ora che la campagna elettorale è cominciata col botto (vedi la sortita da Santoro), è tornato a far sentire la sua voce demagogica e populista.

E’ ridisceso (qualcuno direbbe risalito) nell’agone politico per salvare l’Italia dalle grinfie affilate di “belzebù”. Ovvero i “comunisti” come sovente chiama coloro che non possono essere inquadrati entro il perimetro dei liberali, dei moderati e del Partito popolare europeo.

Gli ingredienti berlusconiani sono sempre gli stessi dall’ormai lontano 1994. Guida un partito personale (è lui il capo, non diciamoci baggianate),accentra su di sé tutta l’attenzione, agli altri esponenti del suo partito lascia le briciole e pochi spazi per presentarsi agli elettori, fa promesse (l’abolizione dell’ IMU ne è un esempio palmare) intrise di una demagogia ormai frusta, il cui scopo è quello di fare presa sullo strato più vulnerabile del corpo elettorale.

L’arte dello sbertucciare l’avversario politico a fini elettorali la fa da padrona ormai :

Il cavaliere che dà del leaderino a Mario Monti, il quale replica con un bel pifferaio.

Casini e Fini trattati come politici di quart’ordine, opportunisti ed egoisti, che non saprebbero di che vivere al di fuori dell’attività politica. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, in confidenza vi dico che non saprebbe cosa fare quand’anche venisse eletto, è un partito nato dalla rabbia e guidato da un Savonarola col sangue ai denti. Io, ma è un giudizio personale, non credo sappia di cosa parli. Il vecchio marpione Bersani col suo Pd sembra raccogliere i favori del pronostico, anche se è prematuro avanzare ipotesi. I dati e le percentuali dei sondaggi, anche se li presentano Renato Mannheimer o Nando Pagnoncelli, sono da assumere col beneficio d’inventario. Ritraggono la situazione attuale, che potrebbe essere diversa al momento dello spoglio. Vendola il magniloquente potrebbe avere qualche possibilità se riuscisse ad essere meno oscuro e ad alleggerire la sua oratoria, rendendola comprensibile ai più e non ai meno. E’ una panoramica incompleta ma vorrei focalizzare l’attenzione sull’inquilino di Arcore. Se in Italia ci fosse il culto della personalità (un brivido percorre la mia schiena mentre scrivo), Berlusconi sbaraglierebbe chiunque a mani basse. E’ un uomo carismatico, di temperamento, ad alcuni risulta persino simpatico, riesce a cadere (e spesso cade) sempre in piedi. Quando si fa male non lo da mai a vedere. E’ abituato a soffrire in silenzio, spintonare, calpestare. Se lo scopo è il potere e, assieme alla posizione di forza, il denaro non c’è nessuno che possa fermarlo.

E allora lo vediamo contrariato quando l’intervista non gli va a genio, quando i giornalisti fanno i professionisti e non si lasciano attrarre dalla sua “gravità”. Quando le domande gettano luce negli angoli ascosi il cavaliere si irrigidisce ed esercita la consueta prepotenza. E’ un vecchio leader politico, anagraficamente e non solo.

La parola di Silvio, nonostante taluni affermino che appartenga al passato, è creduta come se fosse la parola profetica (e non sono pochi quelli che credono ancora il lui). Può proclamare le menzogne più ridicole ed essere creduto. Ha proclamato, e continua a proclamare, che dal 1945 a quando egli è diventato presidente del Consiglio l’Italia è stata governata dai comunisti; e ci sono milioni di italiani che gli credono e hanno ancora fiducia il lui.

Tenta di recuperare terreno, ora, legandosi alla Lega Nord (niente di nuovo sotto questo cielo). La Lega è di Maroni, Bossi è andato in “pensione”. I contenuti e il programma però non sono cambiati più che tanto.

Qualche giorno fa in un bar sono stato raggiunto da un frammento di concetto : “…Berlusconi suscita entusiasmo…”Ed è vero, non c’è dubbio che susciti entusiasmo.

Lo si vede quando si mostra ai suoi seguaci. Il cerimoniale, i gesti della mano, il sorriso con cui si presenta sono da capo carismatico. Sa ridere delle facezie dette contro di lui. Ha una sicurezza sconfinata, la quale gli consente di togliersi da qualsiasi imbarazzo.

Silvio Berlusconi si sente limitato dalla nostra Costituzione che, come tutti sanno, è la legge fondamentale dello Stato. Proclama di aver avuto le mani legate, di non aver posseduto le stesse prerogative degli altri leader politici europei, dichiara persino che sia d’ostacolo ad una politica riformista. E’ forse arrivato il momento di dire che la Costituzione è stata concepita proprio per evitare “contrazioni”, cioè per evitare che il potere si concentrasse di nuovo nelle mani di una sola persona. Questo probabilmente non piace a chi è abituato a dirigere un’azienda, ma è una realtà che spero rimanga tale. Dunque il sostanziale insuccesso della politica berlusconiana (inviterei lorsignori a non dimenticare che per una decina d’anni ha governato lui), viene attribuito ad una Costituzione definita come “vecchia” e “obsoleta”. Non all’incapacità di guidare un Paese in una temperie economico-finanziaria che avrebbe richiesto ben altra responsabilità. Lascio a voi giudicare, alla prossima.

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17-01-2013 sul portale di attualità, informazione e cultura www.ukizero.com

Pubblicato da amicoproust

Giuseppe Cetorelli nasce a Roma il 10-07-1982. Compie studi tecnici e musicali. Si laurea in filosofia nel 2007 e consegue il diploma di sax in conservatorio. Appassionato di letteratura e filosofia, scrive racconti, testi per il teatro e recensioni musicali. Autore della raccolta di racconti "Camminando fra gli uomini" ha poi pubblicato un racconto in un volume collettaneo: "Il reduce" - Selenophilia (ukizero) edito da Alter Erebus. È fondatore e amministratore del blog letterario e filosofico www.amicoproust.altervista.org. È redattore del portale di attualità, informazione e cultura ukizero.com ed elzevirista de ilquorum.it. Ha rilasciato un'intervista ai redattori di occhioche.it, quotidiano online. È presente nel catalogo della rivista "Poeti e Poesia" con il racconto "Il Restauratore". È stato presidente e vicepresidente di un'associazione musicale, ha insegnato discipline musicali presso varie scuole private della regione Lazio. I suoi vasti interessi culturali e la propensione all'interdisciplinarietà lo hanno innalzato a vivace promotore di iniziative nei campi dell'arte e della letteratura.