Sinodo, segnale di apertura ai divorziati

SIDODO, SEGNALE DI APERTURA AI DIVORZIATI

Il relatore generale del Sinodo afferma che i divorziati risposati hanno bisogno dei loro pastori.

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Il cardinale Peter Erdo, primate d’Ungheria e presidente dei vescovi europei, ha inviato un segnale di apertura ai risposati e agli omosessuali. Il Sinodo aveva come punto focale le tematiche relative alla famiglia: dalla richiesta di riconoscimento delle coppie gay alla violenza sulle donne e minori. E’ un passo in avanti da accogliere positivamente. Sappiamo quanto sia difficile riformare la Chiesa, rinnovarla, rendendola partecipe delle trasformazioni che hanno luogo in seno alla società odierna. La vocazione conservatrice e la scarsa propensione al cambiamento sembrano essere scalfite dall’etica di Papa Francesco: un’etica semplice e francescana, all’insegna del rispetto, dell’inclusione, della comprensione e dell’apertura a nuove dinamiche sociali. Il Sinodo pone l’accento sull’importanza della non discriminazione degli omosessuali, sfociante, talvolta, in atti di violenza efferata. Si percepisce l’intenzione di ribadire il concetto dell’unicità degli uomini. Si è prima di tutto esseri umani, aventi la stessa dignità e meritevoli di eguale rispetto. Ovviamente il ribadire la grandezza e l’eguaglianza dell’uomo in tutte le sue sfaccettature non determina una rivoluzione totale. La Chiesa è tetragona nell’affermare che i rapporti fra omosessuali non sono e non potranno mai essere equiparati al matrimonio tra uomo e donna. Nelle conclusioni il cardinale Erdo parla della crisi del matrimonio come istituzione. Attribuisce le cause della frequente rottura del vincolo matrimoniale alle esasperazioni burocratiche e alle “complicatezze” strutturali. Ribadendo che è proprio nell’ambito familiare che occorre annunciare la buona novella. La famiglia è la prima forma di vita comunitaria, luogo degli affetti più cari, rifugio sicuro e conforto quotidiano. Talvolta si tramuta in realtà di morte e violenza, lo stillicidio delle donne uccise dai partner ne è l’esempio palmare. I numeri di alcune statistiche confermano che gli omicidi compiuti fra le mura domestiche sono aumentati. Prendendo in prestito la logica di Hegel potremmo affermare che l’incremento quantitativo di questo fenomeno determina un cambiamento qualitativo della salubrità sociale. Nella fattispecie un inasprimento generalizzato delle relazioni in seno alla società.

Pubblicazioni 

06-10-2014 sul quotidiano online www.generazioneweb.net

Pubblicato da amicoproust

Giuseppe Cetorelli nasce a Roma il 10-07-1982. Compie studi tecnici e musicali. Si laurea in filosofia nel 2007 e consegue il diploma di sax in conservatorio. Appassionato di letteratura e filosofia, scrive racconti, testi per il teatro e recensioni musicali. Autore della raccolta di racconti "Camminando fra gli uomini" ha poi pubblicato un racconto in un volume collettaneo: "Il reduce" - Selenophilia (ukizero) edito da Alter Erebus. È fondatore e amministratore del blog letterario e filosofico www.amicoproust.altervista.org. È redattore del portale di attualità, informazione e cultura ukizero.com ed elzevirista de ilquorum.it. Ha rilasciato un'intervista ai redattori di occhioche.it, quotidiano online. È presente nel catalogo della rivista "Poeti e Poesia" con il racconto "Il Restauratore". È stato presidente e vicepresidente di un'associazione musicale, ha insegnato discipline musicali presso varie scuole private della regione Lazio. I suoi vasti interessi culturali e la propensione all'interdisciplinarietà lo hanno innalzato a vivace promotore di iniziative nei campi dell'arte e della letteratura.